Dove stiamo andando? E' la domanda che proprio non posso eludere in questi giorni. Un senso di smarrimento, di indecisione e una vista indebolita sembrano permeare ogni cosa.
Così che la fodera del mondo per citare Czesław Miłosz, alla lunga sembri proprio perdere un poco del suo smalto. Come in tutte le battaglie, del resto, in cui si rischia di indugiare troppo.
In Italia vige un certo caos. Oggi sembra che siano le ore davvero cruciali per il fotovoltaico perchè questa mattina è partita la maratona istituzionale con la Conferenza delle Regioni, convocata dal suo presidente Vasco Errani. A seguire, a partire dalle 12 ci sono le sedute straordinarie delle Conferenze Unificata e Stato - Regioni. Si chiuderà con il Consiglio dei Ministri della prossima settimana. Intanto ieri, Flavio Cattaneo, ad di Terna, in audizione alla commissione Ambiente alla Camera comunica che sono arrivate richieste di generazione per 130 GW. Ma che sono irreali. Mentre, con una lettera inviata alla Presidenza del Consiglio, ai ministri dello Sviluppo Economico e dell’Ambiente e alla Conferenza Stato-Regioni, un gruppo di investitori di cui fanno parte Aes Solar Energy Bv, Akuo Energy Sas, Fotowatio Renewable Ventures, Martifer Solar e altri operatori soprattutto del fotovoltaico a terra avvia un contenzioso per le misure prese con il decreto del 3 marzo scorso. E martedì il Presidente del Consiglio, davanti a Nicolas Sarkozy, ammette in conferenza stampa che lo stop al piano atomico italiano è dovuto solamente al referendum, e che appena sarà passata la paura degli italiani per effetto di Fukushima, il piano nucleare ripartirà più bello e superbo che prima.
E nella bagarre generale le altre rinnovabili di Italia lamentano scarse tutele e pochi controlli. Primo tra tutti il settore del biodiesel, che da Porto Corsini (Ravenna) in occasione dell'inugurazione di uno stabilimento di Novaol ricorda che l'industria del biodiesel rappresenta un settore che vale circa 2 miliardi di fatturato, occupa 1.500 addetti e sviluppa investimenti per oltre 500 milioni.
Interpreti invece del malumore degli operatori del solare termico, il secondogenito del solare, sono gli "Amici della Terra" che in una conferenza nazionale ripropongono il loro connubio ideale per la politica energetica green: le rinnovabili termiche e un drastico incentivo all'efficienza energetica, per la quale l'associazione sposa in pieno lo studio-proposta della Confindustria.
Andando via dall'Italia e per la precisione in Mozambico sappiamo che sarà istallato a maggio un sistema ibrido (in parte eolico) per l’irrigazione dei terreni di Mipandi, di cui beneficeranno 150 famiglie locali e grazie a un progetto di Renewable World finanziato dall’EWEA.
E al largo del Kent, nel mare del Nord, la svedese Vattenfall investe 868 milioni per costruire 100 turbine eoliche su un'area di 35 chilometri quadrati per fornire il 3% dell'elettricità di Londra.
Continuiamo però a saperne davvero poco delle cose se Michael Liebriech, Ceo di Bloomberg New Energy Finance, la società del gruppo Bloomberg che analizza il mercato delle tecnologie pulite ci notifica che L'Italia con il Lussemburgo sono i due paesi a essere presenti nel plotone di coda nella marcia europea verso gli obiettivi del 2020. E Qualenergia con il Center for International Climate and Environmental Research di Oslo ci fa sapere che la CO2 emessa dai paesi ricchi non è calata del 2%, come dicono i dati ufficiali, ma cresciuta del 12%.
Alle viste abbiamo solo soon soon il SolarExpo 2011 di Verona e i Solar Days di maggio.