Oggi, prima di restituire la bussola di a l i p e r voglio dare la precedenza ad alcuni pensieri gentili per ridare agio a un bisogno fondamentale che avverto in questi giorni in aria green energy: la voglia di guardare avanti, con leggerezza. Possiamo chiamarla con il suo nome? Parliamo di visione. Ebbene sì.
E' con “Stazione Futuro” che l'Italia che sarà domani è, vedibile, oggi, all'Officina Grandi Riparazioni di Torino. In anteprima.
Una foglia ci scalderà! I centri di ricerca USA e italiani (il ben noto MIT, il Biosolar Lab di Alessandria e l'Eni Donegani di Novara) si stanno cimentando nella ri-produzione della fotosintesi che trasforma la luce del sole in energia. E non senza qualche difficoltà (in particolare per la fase d scissione dell'acqua in ossigeno e idrogeno). Li possiamo capire.
Nella Coca Cola, d'ora in avanti, potremo trovare della CO2 (stoccata dall'atmosfera) ci dice Pastore, direttore operativo della Coca Cola Hbc Italia e che Med in Italy non è un refuso del famoso Made in ma un progetto di bioarchitettura italiano (l'unico) che parteciperà all'edizione 2012 di Solar Decathlon in Usa.
L'Arena Ways di Pierino Arena continua a circolare sui binari nonostante debba portare le sue carrozze fino a Santhià per 'la notte' che altrimenti resterebbero vandalizzate dalla vernice di bombolette dei dipendenti di Trenitalia. E spiacerebbe davvero visto il comfort e lo style che si respira a bordo. Qualcuno ha provato a prenderle per andare a Torino o a Milano ?
Sergio De Gregorio cogna una proposta coerente per la revisione della nostra Costituzione, in particolare all'Art. 1 Cost: L'Italia e' una repubblica fondata sul lavoro.. all'estero! Cosa ne diciamo?
E se proprio proprio non sappiamo che pesci prendere affidiamoci alle eco previsioni astrologiche per la terra, il fuoco l'aria e l'acqua!
In Italia, durante il PV Summit di Verona e alla vigilia dell'edizione 2011 di SolarExpo e Green Buildings il Sole 24 Ore esce con il suo consueto Rapporto energie rinnovabili che oggi leggerò con piacere. Ci dice che dobbiamo tagliare la bolletta, non il futuro, perchè l'industria italiana delle rinnovabili vale 21 miliardi di euro (incrociando studi Mc Kinsey, Althesys e Oir a At- Kerney mentre l'OIR mi sembrava fosse presso AGICI ) con un indotto di circa 50mila posti di lavoro (fonte IEFE, At - Kerney e MIP) e gli italiani cominciano a convirsene (Risultati Observa science in society) nonostante l'incertezza normativa gravi enormemente sugli investimenti finanziari delle pure renewables (Annual IREX di Althesys). La politica energetica resta decisamente in polemica (il quarto conto energia è al vaglio in un braccio di ferro tra i due Ministeri) allora qualcuno comincia in una logica sana di progressiva emancipazione dal premio produzione ad affermare che il vero incentivo italiano possa essere il design e non senza la ricerca, l'internazionalizzazione,le tecnologie vincenti (fregandosene dei pannelli cinesi)e con la rimodulazione del posizionamento commerciale. Però, soltanto in presenza di investimenti sulla rete di distribuzione europea (con l'interconnessione tra le regioni) e nazionale con l'obiettivo delle smart grid. Allora sì che in uno, come in 800 operatori o 2000, potremo raggiungere l'auspicata grid parity insieme alle altre rinnovabili! E dicono che sarà l'anno dell'eolico.... (che pesa con il soddisfacimento del 2,5% del fabbisogno energetico contro lo 0,5% da parte del solare).
Intanto sul fronte decreto, l'esecutivo ha rimesso mano al testo che definisce i contributi al fotovoltaico. L'impianto delle regole resta lo stesso del decreto in proposta e prevede una stretta degli aiuti nel 2012: il 60% su quelli del 2010, ma ci sono numerose agevolazioni di passaggio: non scadrà a maggio, sarà prorogato fino al 31 agosto l'attuale regime; il tetto di spesa, che privilegia i piccoli impianti, è di 300 milioni per il 2011 e di 212 milioni per i primi sei mesi del 2012; e un eco-bonus premia chi installa pannelli prodotti in Italia o nei paesei Ue.