Leggevo qualche tempo fa l'editoriale di una rivista commerciale per gli operatori del settore che si chiama Solare B2B Weekly. Eravamo in epoca dell'emissione da parte del GSE di un comunicato stampa sul raggiungimento del tetto fotovoltaico e prima della bufera decreto rinnovabili, a cui ha fatto da amplificatore una sequenza di articoli 'allarmisti' nelle principali testate dei quotidiani nazionali.
Al suo interno, è presente un volo leggero sul ruolo della comunicazione e del marketing per il solare fotovoltaico, che riporto: ".........da questo episodio emerge con evidenza quanto sia importante il fattore comunicazione per un settore come il fotovoltaico, ancora giovane, ma già così tanto esposto.
Perchè è importante comunicare? Per informare e per influenzare l'opinione pubblica e i pubblici influenti al fine di creare benevolenza, in un clima di comprensione reciproca tra l'organizzazione e i suoi pubblici (Invernizzi 2005). E' proprio questo ciò di cui ha bisogno il settore: uno sforzo di comunicazione e di marketing che sappia trasferire anche all'esterno il valore e i meriti di una tecnologia capace di generare benefici straordinari per tutta la società, non solo per chi investe nella realizzazione di un impianto. Occorre uno sforzo maggiore in attività di comunicazione e occorre investire in uomini e manager capaci di comprendere l'importanza di questo fattore e di trasformarlo in azione." (Bartesaghi, 2011)
Dunque, più di recente mi è stato chiesto un consiglio operativo sull'utilizzo di alcuni contenuti (immagine e testo) per una campagna pubblicitaria (immagino che si trattasse di una DEM) per un'azienda del settore. Devo ammettere che mi son uscite poche parole e non per avarizia e me ne scuso, dal momento che il mio aiuto è stato minimo. Credo sia stato perchè, di fondo, mi apriva un unico imponente interrogativo. Impellente, forse per una certa generale urgenza come quella che vivi nei momenti in cui ti scappa da ridere e non puoi farlo perchè sei in una sede pubblica o in presenza di un interlocutore con il quale stai avendo un dialogo serio e allora, allora devi ricorrere il più velocemente possibile a un pensiero, una immagine, un'idea, un ricordo che ti facciano tornare seria e dedita all'ascolto del tuo interlocutore, oltreché presente alla situazione che stai vivendo. E con i tuoi pensieri, 'riacciuffare' il controllo sul tuo volto. Ecco è un pò così.
Bene, chiuso l'episodio l'interrogativo mi è rimasto e lo voglio condividere con chi si avventura con me in queste pagine: Ne sarà poi contenta la cappella Sistina?
Non so di preciso perchè, ma la prima cosa che avrei voluto accertare, prima della mia reazione o del mio pensiero era quello della cappella Sistina ammesso che per qualche ragione 'lei' potesse avere delle opinioni a riguardo. Si, la voglia di chiederle il permesso o addirittura .....
L'immagine che pubblico oggi, insieme a quest post, proviene dalla gentile concessione di una collega e amica. Il titolo del post sono le sue parole, poste a commento della fotografia che la ritrae. Appena l'ho vista le ho detto: che bella, me la concedi per comunicare? E lei dice certamente, mi presto volentieri per la causa! Mentre in Focus on alliance and art lascio l'immagine con il testo che mi hanno sollecitato la riflessione di oggi, senza aggiungere altro.