venerdì 16 settembre 2011

In arrivo aiuti alle reti di impresa che vogliano esportare.

Già nell'incontro con le parti sociali di inizio agosto, il Governo inserì «le reti di impresa con particolare attenzione allo sviluppo del sistema dell'internazionalizzazione» al quarto degli otto punti dedicati alla risposta contro la crisi. Il tema è stato al centro di un incontro ieri tra il Ministro dello sviluppo e gli assessori regionali alle attività produttive. Si lavora per utilizzare le reti di impresa come leva per l'export delle Pmi.


L'unica voce dell'economia italiana che offre segnali incoraggianti è anche una di quelle dove c'è ancora tanto da mettere a punto. Sembra un paradosso ma la fotografia dell'export italiano è questa: il made in Italy continua a tirare ma le aziende attive all'estero, soprattutto tra le Pmi, potrebbero essere molte di più. Parte da questa riflessione Giuseppe Tripoli, capo dipartimento imprese e internazionalizzazione del Ministero dello sviluppo economico nominato sei mesi fa mister Pmi, per spiegare le proposte che potrebbero concretizzarsi a breve. «Dobbiamo applicare sempre di più la logica delle reti anche all'internazionalizzazione per facilitare aggregazione di piccole aziende che altrimenti, da sole, farebbero fatica a presidiare i mercati stranieri». Non è un caso che nell'incontro con le parti sociali di inizio agosto, il governo inserì «le reti di impresa con particolare attenzione allo sviluppo del sistema dell'internazionalizzazione» al quarto degli otto punti dedicati alla risposta contro la crisi. Tema affrontato anche ieri dal ministro dello Sviluppo economico Paolo Romani nell'incontro tenuto con gli assessori alle attività produttive delle Regioni nell'ambito della sede stabile di concertazione. Bisognerà capire se ci sarà.

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