mercoledì 31 agosto 2011

La bussola di a l i p e r : Green economy in Italia, ancora pochi fatti.

Questi giorni di manovra e contromanovra e sterzata etc.. mi hanno dato il pretesto per domandarmi, ancora una volta, per quale ragione escludere a priori l'ipotesi di una carbon tax in Italia. Potrebbe sicuramente rappresentare un buon accelleratore di innovazione tecnologica di matrice green. Cosa che per altro molti paesi hanno già fatto quali la Svezia, la Finlandia, i Paesi Bassi, la Norvegia e la recentissima Australia.

Nel 2008 in Gran Bretagna a Cambridge un guppo di lavoro governativo che ho avuto l'onore di incontrare stava preparandone la proposta nazionale: il loro lavoro mi chiedo che fine abbia fatto.
Mentre è certo che siano falliti i tentativi di Nuova Zelanda e degli Stati Uniti con il governo di Al Gore. In Italia, scopro che abbiamo una legge di introduzione della carbon tax all'interno dell'IRAP a seguito degli accordi del Protocollo di Kyoto, ma se questo dispositivo sia applicabile e applicato, davvero lo ignoro.
La nuova arrivata, l'Australia ha un programma davvero ampio e capillare che traduce una strategia precisa di un governo e di un Paese. Il Primo Ministro Julia Gillard l'unidici di luglio ha annunciato gli accordi di programma presi e lo schema per la determinazione del prezzo, o meglio del valore dell'imposta. Il leader dei verdi nazionali sembra prenderne atto proprio con una certa dose di orgoglio.

E già, siamo in Australia.

Oggi leggo all'interno di un quotidiano nazionale la lettera di Massimiliano Marcanti dell'Università di Ferrara......

Leggi tutto